pollinosi

Introduzione

Negli ultimi anni si è rafforzata drasticamente la diffusione di reazioni allergiche definite come reazioni di ipersensibilità immediata di I tipo che coinvolgono  specificatamente la reazione di riconoscimento tra anticorpi IgE e allergeni  di natura proteica. I fenomeni di reazione immediata coinvolgono essenzialmente lo stato di permeabilità dei capillari e/o la contrazione della muscolatura liscia a seconda dell’apparato interessato.

Ad esempio nell’asma bronchiale si verifica una intensa dispnea e fame d’aria a seguito della contrazione della muscolatura liscia bronchiale; nella febbre da fieno o rinite-congiuntivite allergica i segni clinici sono a carico della mucosa nasale e/o della congiuntiva: starnuti, marcata secrezione mucosa, bruciore agli occhi, lacrimazione, fotofobia. Nell’orticaria invece sono localizzati alla cute con prurito, comparsa di ponfi, gonfiore. In generale si può avere anche ipotensione arteriosa e più gravemente anche uno shock anafilattico.

L’insorgere del raffreddore da fieno o pollinosi è stagionale ed è correlato con il periodo di fioritura degli alberi, dei campi coltivati e dei prati tranne il caso in cui i pollini siano annuali allora si tratta di una allergia cronica (anche nel caso di allergia agli acari o al pelo degli animali , o quella a sostanze chimiche industriali).

Nella prassi quotidiana vengono prescritti farmaci rinologici, simpaticomimetici (derivati dell’imidazolina), glicocorticoidi, antistaminici e  cromoglicato stabilizzatore dei mastociti

(sono, lo ricordo , le cellule cui vengono presentati gli allergeni dalle IgE, e che in seguito a degranulazione liberano sostanze ben note come l’istamina, i leucotrieni , le Pge, eparina  e fattori di necrosi)(vedi figura tratta da “Patologia Generale”, Michael G. Taussig).

Per arrivare ad una diagnosi attendibile sono necessari i test cutanei, e l’anamnesi del paziente: questi dati sono correlati ai calendari pollinici che permettono di avere informazioni sui periodi di comparsa, incremento e diminuzione dei pollini.

In italia i principali pollini allergizzanti appartengono alle famiglie delle: Graminaceae (generiche piante a “spiga”), Urticaceae, Compositaea (generiche piante a capolino tipo “margherita”) cui si aggiungono i pollini degli alberi ( Cipressi, Quercia, Pini, Castagni, Tigli, Olivo, Platano,  etc..).

Comunque si è verificato come l’affezione  sia più frequente per gli abitanti delle aree urbane o viceversa per persone esposte fin dalla nascita ad alte concentrazioni polliniche a causa d’instaurarsi di una successiva intolleranza immunologica .

Studi recenti correlano la reazione allergica (soprattutto asmatica) a situazioni di stress o conflitti emotivi mettendo in risalto le relazioni esistenti tra sistema immunitario e psiconeuroendocrinologia.

Come vengono trattate queste patologie in medicina alternativa

Il trattamento di queste patologie in medicina alternativa prevede una iniziale depurazione seguita da un trattamento specifico o da un trattamento sintomatico. Insieme ai trattamenti spesso vengono consigliati degli  immunostimolanti ad esempio gli stessi che si usano prima dell’inverno per prevenire le malattie da raffreddamento.

I consigli indicati devono essere valutati insieme ad un medico e/o farmacista esperto di naturopatia ed omeopatia. Solo il medico omeopata può stabilire, previo una accurata anamnesi dal paziente la cura più specifica che in omeopatia è sempre “ad personam”.

 

1) Rimedi per depurare il corpo: si utilizza un drenante che purifichi l’organismo prima del  trattamento specifico o sintomatico. Si possono richiedere:

Drenanti omeopatici a base di Chelidonium, Lycopodium, Solidago, Thuya, Myosotis, Carduus-Tarassacum-Equisetum omeopatizzati, che ciascuna ditta possiede con formulazioni specifiche proprio perché l’azione depurativa è richiesta prima di iniziare qualsiasi trattamento omeopatico specifico.

Drenanti fitoterapici: formulazioni a base di tinture madri di Fumaria, Bardana, Tarassaco, Carduus, Cynara, Viola T.(in media 20 gtt 3 volte al di’).

2) Trattamenti:

Trattamento specifico( quando si è scoperta la “sostanza” cui si è allergici): utilizzo di spray omeopatici con il singolo allergene o con un mix di pollini. L’utilizzo dei mix è significativo perché spesso il paziente è sensibile a più pollini di una stessa famiglia botanica.

Il medico omeopata personalizza le cure precisando forma e diluizioni specifici a seconda del tipo di allergene: questi rimedi esistono in varie forme farmaceutiche: fiale bevibili, granuli, globuli, dosi/capsule o  come cure intere a diluizione crescente (indicato con il termine di “scalare progressivo”).

In commercio sono inoltre presenti dei mix omeopatici molto complessi che comprendono anche gli allergeni responsabili delle allergie alimentari o da sostanze chimiche e contengono già nella loro formulazione rimedi drenanti e immunostimolanti.

-Trattamento sintomatico (da attuare in fase acuta quando non si conosce il preciso polline o la sostanza che ha scatenato la reazione allergica)

In questo caso il medico omeopata prescrive dei rimedi omeopatici che rientrano solitamente tra quelli sottoindicati.

Rimedi omeopatici :

(rientrano anche nella composizione dei complessi omeopatici e degli spray)

POLLENS: come preventivo 1 mese prima dell’inizio periodo polline specifico o  in fase acuta per qualsiasi allergia.

HISTAMINUM: per modulare/ diminuire l’azione dell’istamina liberata dai mastociti ( alcuni medici prescrivono anche le dosi).

ALLIUM CEPA: quando vi è corizza abbondante e starnuti e quando i sintomi peggiorano in ambiente caldo e migliorano all’aria aperta.

ARSENICUM ALBUM: modalità inverse ad allium, con aggiunta di irritazione dolorosa delle mucose.

EUPHRASIA: quando è presente infiammazione al bordo delle palpebre con congiuntivite, lacrimazione, secrezione densa e pannosa. Questo rimedio si trova anche nei comuni colliri omeopatici spesso aggiunto a Chamomilla ad azione lenitiva e antiarrossamento.

SABADILLA: quando oltre alla lacrimazione vi sia una sensazione di debolezza con spasmi dell’esofago e sensazione di bolo o di filo in gola che migliora bevendo liquidi caldi.

STICTA PULMONARIA  : se vi è totale ostruzione nasale e aggravamento per brusche variazioni della temperatura. Se vi è tosse abbaiante, irritativa.

3) Terapia immunostimolante generica: indicata nelle allergie e anche come preventivo dei disturbi invernali:

-Fitoterapia:

Tinture madri d’elezione di Echinacea, Rosa C., usate in tutti i processi infiammatori.

Altre tinture madri meno usate:

Agrimonia: congiuntivite e orticaria.

Elicriso: asma, bronchite.

Liquirizia: Antiallergico generico (attenzione che può provocare ipertensione, cefalea, vertigini).

Menta Acquatica: allergia da farmaci  o alimenti.

Macerati glicerici che si possono richiedere:

Ribes N.: in tutti i casi di infiammazione, possiede una azione cortisonosimile.

Viburnum L.: in caso di asma , bronchite, eczema.

Rosmarinus Off.: per le allergie croniche.

Juglans R e Cedrus L..: nei casi di dermatiti allergiche pruriginose.

Alnus G.: in caso di allergia alimentare o nell’asma.

-Omeopatia:

THYMULINE : usato in granuli , prescritto anche in dosi.

MUCOSA RINO/FARINGEA  nel caso di irritazione grave della mucosa e per favorire la reazione. Derivati contenenti fegato lisato di ANAS BARBARIE omeopatizzato.

-Piante introdotte dalla  Medicina tradizionale Cinese:

Perilla Frutescens foglie: sembra agire riducendo il rilascio di  tumor necrosis factor TNF,da parte dei mastociti , inibendo quindi l’infiammazione che segue.

Ganoderma lucidium (Reishi): si tratta di un fungo che oltre ad avere proprietà antiallergiche è anche anti-ossidante e immunostimolante.

(Articolo della dott. Valentina Pavan)

 

 

 

meccanismo delle essenze floreali

I rimedi ottenuti dai fiori agiscono fornendo al corpo l’energia di attivazione di  percorsi emotivi bloccati, di percorsi di consapevolezza. Come avviene questo? Succede che l’individuo in terapia,  si ritrova a reagire a situazioni quotidiane con emozioni forti, inopportune, violente e quindi impossibili da nascondere o tralasciare. L’individuo è costretto ad affrontare degli stati d’animo che non considerava né conosceva e ora sono importanti, vitali. Il fiore in questo modo  agisce da catalizzatore di consapevolezza. La fase che il fiore promuove può essere molto utile per capire come un certo tipo di pensieri conducano al  circolo vizioso della malattia.

Ad esempio: un anziano, senza ragioni apparenti, non ha più voglia di uscire di casa, né di unirsi agli amici per la consueta partita a carte. Diviene triste e pensieroso. La moglie teme che si stia ammalando ma fortunatamente intuisce che il marito è ancora sconvolto dalla morte di uno degli amici, proprio uno di quelli con cui era solito giocare. Non sa come aiutare il marito che si dimostra ostile e taciturno.

Cosa è successo che ha modificato così improvvisamente il comportamento  di quest’uomo?

Parlando con lui si scopre che si aspettava prima o poi che  sarebbe successo, era solo questione di tempo, e tutti avrebbero seguito la fine dell’amico. Quell’uomo aveva paura, l’esperienza della morte di un altro gli sembrava un avvertimento e stava aspettando che queste paure si materializzassero. Si era chiuso nel terrore dell’inesorabile. Il pensiero della morte stava realmente preparandolo a subirla, quasi la invocasse. Era condizionato da questo pensiero, non era più libero di vivere. Il problema come sempre non è capire ma agire dopo che sia ha preso coscienza: agire per smascherare il circolo vizioso, opporsi con un comportamento contrario. E’ già positivo sforzarsi di fare opposizione a questi pensieri: l’energia per fare questo sforzo è fornita dal fiore che aiuta sia a capire sia a trovare la forza per contrastare. L’uomo del caso, esiste davvero e ora sorride al suo passato comportamento, ha capito quanto si era allontanato dalla sua vita per lasciarsi fuorviare  da pensieri inconsistenti automatici  impossibili da controllare perchè non consapevoli.

(Articolo della dott. Valentina Pavan)

i problemi della pelle

I problemi della pelle in omeopatia e fitoterapia

 

In materia medica omeopatica ci sono moltissimi rimedi per risolvere i problemi cutanei, anche in questo caso la scelta del rimedio prevede la valutazione di plurime variabili.

Per velocizzare la ricerca del rimedio il farmacista può avvalersi  della tabella sottoriportata.

(In Omeopatia quasi ogni rimedio riporta dei sintomi cutanei, quindi la tabella riassume i rimedi più usati. Le calcaree ,carbonica,fluorica,phosphorica e sulfurica, sono state tralasciate perchè richiedono una anamnesi più particolare). La scelta del rimedio deve essere fatta considerando innanzi tutto il biotipo e in seguito quali sono le modalità che peggiorano o migliorano i sintomi del paziente oltre a verificare il tipo di cute e il tipo di lesione.

Patologie cutanee

Tabella di correlazione rimedioomeopatico – anamnesi

RIMEDIO INDICAZIONI CUTE

LESIONE

MIGLIORA PEGGIORA PRURITO

O ALTRO

BIOTIPO
ACIDUM MURIATICUM Eczema solare

Eruzioni papule

Geloni

Foruncolosi

Cute intollerante al sole,vescicole,

ulcere

Col movimento e giacendo sul fianco sinistro Con il contatto,

al sole,

con l’umido

bruciante

Soffre in silenzio,

adinamico,

forte avversione per la carne,desiderio di

stimolanti

ACIDUM

NITRICUM

Acne,alopecia,

iperidrosi,

verruche,ragadi,

eczema

Cute secca,

screpolata.

Comedoni,

squame,

fessurazioni

Con il caldo,

con il movimento

passivo

Col freddo,

con variaz.

tempo

Sudore profuso e di cattivo

odore

Nervoso-linfatico

Ansioso,sospettoso,vendicativo,

collerico,impetuoso

bestemmiatore

ALUMINA Allergia,

cheratiti

Lupus,ragadi

Cute secca

Atona , non

traspira

Col freddo,

nel pomerig-

gio

Col calore,

tempo secco

Prurito

violento

Nervoso-linfatico, depresso,stenico,

bruno

APIS MELLIFICA Allergia,edema,

eritema,punture

insetti,orticaria,

scarlattina.

Herpes Zoster

Cute secca rossa, a buccia d’arancia,

vescicole,

pustole

Con

applicaz.

fredde

Toccando e nel tardo

Pomerig.

Prurito

Urticario-ide

(lateralità

destra)

Linfatico-sanguigno

Sospettoso,distratto,maldestro,isterico,

piagnucoloso

ARSENICUM

ALBUM

Micosi,psoriasi,

seborrea,

allergia,ortica-ria, Herpes z

acrocianosi,alopecia,dermatiti,

eritemi essudat.

Cute secca, rugosa, papule,

pruriginosa,

cheratosi,

secrezioni

sanguinolente

Col calore, in Estate Col freddo,

di notte,

grattandosi

Prurito violento con vescicole

e dolori

brucianti

Magro,astenico,

iposurrenalico,

debole,ansioso,

timoroso,disperato

BRYONIA Acne,scarlattinaallergia,

eruzioni che precedono la febbre o tardive,ulceraz. con sensazione di freddo

Cute gonfia,

lucente,

bruciante,secca,

squamosa,

ittiosica,eritema

macule

Con il freddo,all’aria aperta Con il caldo e con la soppressione No prurito ma cute e capelli

seborroici

Biliare-sanguigno,simpaticotonico,collerico,

impetuoso,impaziente,teme la povertà

(lateralità destra)

CANTHARIS Cellulite dolorosa,

ustioni,eritema essudativo e nodoso,Herpes z, dermatiti

Cute infiammata,

bruciante.

Bolle,vescicole

Con applicaz. fredde Con il contatto, con l’acqua e con il caffè Prurito bruciante con bolle che si rompono Nervoso-biliare,

ipersensibile,

iperestesico,

idrofobico,

passionale

CAUSTICUM Acne volgare,

rosacea,fistole,

geloni,ragadi,

vecchie ustioni,

verruche di ogni tipo, eruzioni

Cute secca

Malsana,

bruciante

Con l’umidità, con il calore Col freddo secco,alla sera,

nel primo pomerig.

Prurito bruciante

Spesso con bolle e ulcere

Nervoso-biliare, vagotonico,magro,

astenico,molto freddoloso,spirito critico,diffidente,

altruista

GRAPHYTES Acne,alopecia,

cheloidi,eczema,

Herpes simplex/z micosi,psoriasi

efelidi,epiteliomi,

distrofia unghie

Cute pallida,

secca,atona,

rugosa,

malsana,unghie deformate

All’aria aperta,

coprendosi,

mangiando

Col freddo,

l’umido,di notte,col caldo del letto

Eruzioni squamose con muco mieloso,

croste,

cisti

Linfatico sanguigno

vagotonico,ipotireo-genitale,atonico,

obeso,depresso,

timido,emotivo,

freddoloso

LEDUM

PALUSTRE

Acne rosacea,

eczema secco,

foruncolosi,

puntured’insetti

herpes,eritema essudativo e nodoso

Cute con macchie blu eruzioni in regioni coperte,

ecchimosi post-traumatiche

A contatto con il freddo Con il calore del letto Prurito alle caviglie e ai piedi Reumatico-gottoso,

incline all’alcool,pletorico,

sanguigno, robusto,

con pelle che sanguina facilmente

MEZEREUM Eczemi vari,

eritema,herpes z e sue nevralgie,ittiosi,pitiriasi,prurito violento

Cute bruciante,

ulcerata,

pruriginosa senza eruzioni.

Eruzioni erpetiche,eruzioni in genere

Col caldo,toccando,col freddo umido, Prurito violento astenico-nervoso,vagotonico,freddoloso,soffre di eruzioni croniche che riappaiono ogni Estate
RHUS TOX Herpes di tutti i tipi,scarlattina,

orticaria,eczemi

dermatiti

Cute dura, spessa,dolente,

all’aria e all’acqua fredda

Col caldo secco Con umidità, tempo

freddo umido

Il prurito non migliora

grattando

Biliare-nervoso,

simpaticotonico,

molto freddoloso

SILICEA Cheloidi, cicatrizzazione lenta,iperidrosi,macchie,unghie incarnite,

distrofiche,acne

Cute pallida atonica,rugosa,

acneica,

comedonica

(Eruzioni sul collo)

Col calore moderato, in Estate Col freddo in corrente d’aria Eruzioni umide

Ulceraz.,

ascessi,

cicatrici

Linfatico-nervoso

vagotonico,molto freddoloso,ipersens.

Psicoastenico,

demineralizzato

SULFUR Acne,crosta lattea,dermato-micosi,eczemi secchi e seborr.,

eritematosi,eruzioni squamose e vescicolose,

foruncolosi,

neurodermite,

sudoraz. fetida

Cute secca,rugosa,

maleodorante,

pruriginosa,

malsana, intollerante all’acqua,

al caldo,alla lana

Con lo sport,

all’aria apertacon l’eliminaz.

(sudore,diuresi etc…)

Col caldo,con

l’acqua,sostando in piedi,con

la soppres.

Suppuraz.corrosive,brucianti,

spesso comparsa di malattie cutanee diverse

Sanguigno-nervoso,ipertiroideo,pluriintossicato,iporeattivo,sedentario,non ama lavarsi,disordinato,secrezioni brucianti e di odore acre,

avversione per carne e latte,irritabile

Oltre a questi rimedi omeopatici unitari da usarsi preferibilmente in granuli ( 5CH se si vuole agire a livello fisico più che mentale), si possono associare dei macerati ad azione drenante, rientrando in gemmoterapia:

CEDRUS LIBANI    MG Stimola la sudorazione,si usa per gli eczemi secchi,ittiosi,psoriasi,dermatiti pruriginose 50 gtt x 2 volte al di’ lontano dai pasti
JUGLANS REGIA   MG Acne pustolosa,psoriasi,impetigine,

collagenosi,antiinfiammatorio in dermatopatie, cistiti, salpigiti, pancreatiti

30 gtt x 3 volte al di’ in poca acqua,lomtano dai pasti
RIBES NIGRUM      MG Antiinfiammatorio in tutti i casi, drenante, cortisonosimile, 40 gtt x 2 volte al di’

Si possono aggiungere delle tinture madri,con azione depurativa , epatorigenerante:

BARDANA      TM Dermatosi in genere,malattie esantematiche,seborrea,iperuricemia,iperglicemia,

antisettico,antimicotico,depurativo

40 gtt x 3 volte al di’lontano dai pasti
FUMARIA        TM Cane,depurativa,diuretica,antispastica (può dare stipsi),antiipertensiva. 35 gtt x 3 volte al di’lontano dai pasti per 25 giorni, poi pausa di 1 settimana
VIOLA TRIC.   TM Dermatopatie dell’infanzia,crosta lattea,psoriasi,orticaria,dermatite atopica 50 gtt x 3 volte al di’ pre-pasti

(bambini. 10 gtt 4-5 volte al di’)

In commercio esistono dei complessi sia omeopatici,sia gemmoterapici sia di tinture madri che agiscono sinergicamente con un effetto piu’ veloce.

Come usi esterni con effetto antiarrossamento , lenitivo, emolliente si possono usare delle pomate a base di Calendula off. in cui la percentuale di TM oscilla tra il 4% (vedi pomate omeopatiche standard) e il 20% da usarsi direttamente sull’eritema solare , sulla parte infiammata. Per problemi legati all’eritema solare si aggiungono oleoliti di iperico da usarsi direttamente o miscelati alle creme.

Sali di Schussler e loro utilizzo

I sali minerali partecipano a tutti i processi biochimici dell’organismo e’ vero infatti che la malattia della cellula insorge a seguito della perdita di sali inorganici. I minerali devono essere assunti con gli alimenti . Lo stato di salute e’ rappresentato dall’equilibrio quantitativo dei singoli sali minerali mentre la malattia insorge a causa di un disequilibrio. La terapia allopatica (farmacologica di base) consiste nel riequilibrare la carenza con l’apporto quantitativo: il meccanismo d’azione è  biochimico. La terapia di Schussler aggiunge al meccanismo allopatico un altro tassello: i sali vengono somministrati in forma diluita e dinamizzata (alla 6DH o alla 12DH). Schussler verificò clinicamente che queste diluizioni agiscono in modo ottimale senza arrecare alcun danno anzi promuovendo ciò che è vitale.

L’informazione del  sale minerale può, in caso di determinate carenze, indurre la cellula a ricreare un equilibrio interno e circostante, soprattutto il messaggio omeopatizzato (diluizione e dinamizzazione) stimola gli organi ad assimilare i sali corrispondenti. Ad esempio accade che ad un paziente vengano somministrate, secondo la medicina allopatica, alte concentrazioni di sali, senza che  la cellula sia in grado di assimilarli: i sali di Schussler trasmettono l’informazione riattivando la via biochimica e riaccendendo la richiesta di assorbimento del sale mancante. Analizzando la cenere dei tessuti di spoglie umane, Schussler scopri’ la presenza costante di 12 sali, che egli numerò come segue: vedi tabella. Nei diversi paesi la numerazione può differire da quella originale quindi è bene usare il nome del sale per esteso, seguito dalla diluizione.

Quasi tutte le ditte omeopatiche possiedono i sali di Schussler che vengono venduti in compresse e solo alcuni in pomata. Per dare un’idea del loro utilizzo viene proposto lo schema di corrispondenza rimedio – patologia che va a curare.

 Tabella: Sali di Schussler e loro utilizzo

NOME e Abbreviazione UTILIZZO
1.Calcium fluoratum (Calc.fluor)

problemi dentizione e ossei, nevralgie, sciatica, invecchiamento precoce

2.Calcium phosphoricum

(Calc. phos.)

rachitismo, crampi, formicolio, indebolimento, emorragie
3.Ferrum phosphoricum (Ferr. phos.)

infiammazione, febbre, contusioni, slogature, preventivo influenza e sforzi

4.Kalium chloratum (Kali. chlor.)

infiammazione cronica, disintossicazione

5.Kalium phosphoricum

(Kali. phos.) 

malattie nervose, cerebrali, cardiache, necrosi, setticemia
  6.Kalium sulfuricum (Kali. sulf.) rigenerazione del fegato,epatiti, nefriti , flemmoni, catarri
7.Magnesium phosphoricum (Magn. phos.) reazioni spastiche del corpo,agitazione

ansia, ricostruzione fratture ossee

8 .Natrium chloratum (Natr.chlor)

intossicazioni varie, piaghe, punture insetti, reumatismi articolari

9.Natrium phosphoricum

(Natr. phos.)

eccesso di ac. Lattico, congiuntiviti, diarrea e vomito acidi
10.Natrium sulfuricum (Natr. sulf.)

edema, infiammazione con edema, febbbre intermittente, sapore amaro

11.Silicea (Sil.) risoluzione ascessi,
12.Calcium sulfuricum

(Calc. sulf.)

guarigione di vecchie suppurazioni, malattie della pelle, stanchezza cronica

    

costituzioni omeopatiche

In base al livello di mineralizzazione  Antoine  Nebel , medico omeopata di inizio secolo, ha individuato tre costituzioni , tre tipologie di persone. Questa suddivisione si basa su caratteristiche biochimiche e fisiognomiche ed è interessante perché ci permette di cogliere dei tratti caratteriali profondi da considerazioni solo esteriori. Naturalmente è molto limitativo applicare queste definizioni in senso stretto, sono preconcetti che permettono solo di costruire una impalcatura e che  aiutano a cogliere come si è evoluta la persona partendo dalla sua costituzione: l’apprezzamento maggiore è proprio questo, porre dei confini per individuare quanto l’individuo ha saputo sconfinare. Queste tre costituzioni rispecchiano nella materia medica le tre costituzioni calciche (calcarea carbonica, fosforica e fluorica), che in misure diverse entrano a costituire ogni individuo. Identificando quale componente prevale abbiamo un’ utile indicazione sul rimedio omeopatico da usare perché esistono rimedi  che si accordano meglio a ciascuna costituzione.

Il tipo CARBONICO

L’individuo tipo è basso, tarchiato, e presenta un mento squadrato. Non riesce ad estendere l’avambraccio in linea con il braccio a 180° a causa di una contrazione dei legamenti sul substrato scheletrico corto. La mano è tozza con dita corte e unghie piatte. I denti sono di forma e disposizione regolare. Sono predisposti alla carie del colletto. Possiede arcate dentarie ellittiche e volta palatina appiattita con asse trasversale maggiore. Secondo altri autori viene altresì definito digerente, respiratorio(endoblasta del Martiny), brevilineo-astenico (Pende), psorico-psicotico, mandibolare. Di indole è metodico, quieto, pigro e indolente però se motivato dimostra in tutti i campi tenacia e costanza.

Quando è giovane si presenta di fisico muscoloso e tonico, nel corso della vita segue velocemente una fase astenia vagotonica con disturbi metabolico nutrizionali dovuti all’incapacità di eliminare le tossine come: obesità, diabete, litiasi, gotta, ritenzione idrica, artrosi, eczema cranico, ipertensione, dislipidemie.

Il tipo FOSFORICO

E’ alto e longilineo, magro. Il cranio presenta la fronte alta. I denti sono lunghi rettangolari di colore giallastro con facilità alla carie centrale. L’occlusione risulta imperfetta, l’arcata dentale è ellittica con volta palatina ogivale. Le mani presentano le dita più lunghe del palmo. Il torace è stretto e piatto: i legamenti sono più lassi che nel caso del carbonico. L’avambraccio si estende in linea con il braccio. Secondo altri autori viene definito come ectoblasta cioè gli apparati interessati sono la pelle e il sistema nervoso (Martiny), longilineo-astenico (Pende), tubercolinico.

Questa tipologia rappresenta il ragazzo che cresce velocemente, sempre malaticcio e facilmente esauribile con tendenza al dimagrimento, alla demineralizzazione all’acne. L’umore è variabile, soffre di impazienza ed è disordinato. Tanto è allegro e tanto può diventare depresso e malinconico. Si stanca presto di ogni nuova attività che intraprende ed è privo di volontà. E’ affetto da problemi reumatici, anemie ,distonie neurovegetative, atonia intestinale e gastrica (fermentazioni e colite).

Il tipo FLUORICO

E’ una miscellanea delle costituzioni precedenti: la statura è media, presenta le braccia leggermente più lunghe, sproporzionate rispetto al corpo, iperestende l’avambraccio sul braccio in quanto c’è iperlassità dei legamenti.

. I denti sono irregolari , storti con smalto non uniforme; le arcate sono variabili con volta palatina ogivale a punta. L’occlusione è totalmente asimmetrica. Psicologicamente è agitato, impulsivo, incoerente, geniale. Problemi all’apparato scheletrico fin dall’infanzia: và facilmente incontro a distorsioni, lussazioni, e dilatazione a carico delle vene, varici.

(Articolo della dott. Valentina Pavan)

essere pulsatilla

Non è semplice essere Pulsatilla perché abbiamo un umore variabile e spesso sebbene doniamo dolcezza ad ogni gesto veniamo presto ferite. Troppa emotività con crisi di pianto: il mondo ci sembra molto spigoloso e ad ogni angolo restiamo deluse e tratteniamo a stento le lacrime. Per fortuna presto ci rattristiamo ma anche presto ci  consoliamo e cambiamo stato d’animo realmente fluttuanti al tempo e agli umori altrui. Eppure siamo fiere della nostra spontaneità anche se siamo rassegnate e pensiamo di venir fraintese.

A volte siamo troppo malleabili perché vogliamo rispondere a ciò che gli altri pensano di noi, perché è più comodo adeguarsi e lo scontro ci spaventa e sappiamo di alterarci troppo nel conflitto. Nulla è mai identico in come ci ammaliamo, nella risposta del nostro corpo alla vita: spesso anche i dolori sono erratici anche se permane una congestione venosa alle estremità e non sopportiamo i grassi soprattutto i desiderati gelati ci aggravano e appesantiscono. Il caldo poi ci paralizza sempre alla ricerca di aria aperta che faccia evaporare le nostre emozioni. Siamo sensuali ma bloccate perché anche l’approccio con l’altro sesso ci ferisce, sentiamo sulla pelle quello che gli altri provano quasi fossimo antenne sospese in cerca di un modello spirituale da seguire…eh si’ abbiamo la tendenza ad aderire presto alle idee altrui diventando amazzoni per cause estreme.    PAROLE CHIAVE PER L’IDENTIFICAZIONE DI PULSATILLA: umore variabile, presto ferite, emotività, crisi di pianto, spontaneità, rassegnate, malleabili, dolori erratici, congestione venosa alle estremità (spesso c’è cellulite), non sopportiamo i grassi (gelato), ricerca di aria aperta (ma freddolose), sensuali ma bloccate.

(Articolo della dott. Valentina Pavan)- (Immagine : Roberto Chiey Gamacchio – Piero Bressan (1990) “LE TIPOLOGIE IN OMEOPATIA” Ed. Demetra srl)

FAQ sui fiori di Bach

 *E.Bach ha scoperto i rimedi floreali. Quali principi hanno ispirato la sua ricerca?

Non è facile definire con poche parole i principi  che stanno alla base del sistema della floriterapia di Bach. La figura di questo medico inglese, che fu anche un insigne batteriologo, è molto complessa ed affascinante. Bach partì da un concetto filosofico, per elaborare il suo sistema, che in modo molto semplice si può enunciare dicendo che una malattia di per sé non è una crudeltà, né una punizione divina, ma uno strumento che l’uomo può utilizzare per percorrere un cammino di consapevolezza . Così come l’omeopatia ,  anche la floriterapia di Bach viene definita una terapia olistica, cioè totale, nel senso che considera  non solo  i sintomi fisici con cui un disturbo si manifesta, ma anche la molteplicità degli aspetti psicologici con cui tutti noi reagiamo ad una malattia.

*E.Bach ha espresso un concetto di autoguarigione del soggetto?

Ognuno di noi reagisce ad una situazione di stress o di disagio in modo diverso ed individuale.

Il nostro atteggiamento può essere di paura, inadeguatezza, sconforto, risentimento a seconda dei casi e della nostra personalità, ma in ogni caso ci allontaniamo dal nostro equilibrio interiore. I fiori di Bach ci aiutano a correggere il nostro atteggiamento negativo di fronte alle difficoltà ed a ritovare l’armonia per affrontarle al meglio. Perciò penso che si possa definire questa una autoguarigione.

*Anche i fiori hanno una loro personalità in grado di influire su stato fisico e psichico della persona?

Attualmente non è possibile dare una spiegazione scientifica completamente soddisfacente sul meccanismo d’azione dei fiori di Bach. Molte teorie ricavate da settori della fisica, della psiconeuroimmunologia e della chimica molecolare sono oggi al vaglio per dare una spiegazione all’omeopatia e per altre discipline mediche alternative tra cui la floriterapia di Bach .E’ certo  che tutti noi viviamo immersi in un campo elettromagnetico in parte emesso da noi stessi, le energie che producono questo campo variano continuamente e quando siamo in una situazione di stress, malattia o disagio, cambia l’intensità della nostra energia. Bach pensò che  la vita della pianta si concentra nel fiore, e che quindi il fiore rappresentasse la parte energeticamente più ricca della pianta. Alcuni autori oggi ritengono invece che i fiori di Bach rappresentino  per le loro caratteristiche ,un supporto attraverso cui il paziente possa richiamare i concetti su cui si basa la psicoterapia.

*Chi può assumere i fiori di Bach? 

Praticamente tutti possono assumerli, perché i fiori di Bach sono delle infusioni in acqua, a cui in seguito, solo allo scopo di conservarle, viene aggiunto un alcool di origine vegetale. Quando si usano, di solito questa infusione viene diluita ulteriormente.

*Sussistono delle controindicazioni?

Non esistono controindicazioni. Però, poiché i fiori di Bach correggono degli stati  emozionali negativi, mentre il loro impiego nei disturbi di lieve entità non presenta alcun rischio, per curare una malattia definita invece è necessario rivolgersi al medico, che valuterà come inserirli nella terapia.

*Le cure hanno effetti durevoli?

La mia esperienza personale  a riguardo mi induce a  rispondere che se il fiore o il mix di fiori è stato scelto bene, sì.

*Dove si acquistano e qual è il loro costo?

Bisogna fare molta attenzione, perché i fiori di Bach originali portano un bollino particolare che ne attesta l’autenticità e la provenienza da Mont Vernon, la sede dell’Istituto di Floriterapia di Bach

Si acquista in farmacia la Stock-bottle di un singolo fiore.

Si possono trovare dei mix già preparati oppure preparati estemporaneamente, in questi casi i prezzi variano.

*Quali fiori si possono assumere per le allergie primaverili e per stanchezza ed insonnia?

Purtroppo darò una delusione ai lettori, ma in realtà non si può seriamente rispondere a questa domanda  dicendo quali fiori si usano  per l’allergia o per l’insonnia, perché la terapia con i fiori di Bach è estremamente personalizzata e personalizzabile . Solamente un colloquio può stabilire quale o quali fiori consigliare. So che in molte riviste spesso vengono dati suggerimenti generalizzati e superficiali, che però stravolgono l’originalità e la profondità di questo sistema terapeutico che è invece molto sottile e raffinato.

*Qual’è il rapporto con le medicine ufficiali?

Fino a qualche tempo fa, in generale, non proprio buono. Tuttavia l’interesse sempre crescente verso le terapie alternative sta oggi  fortunatamente, sia per gli utenti, sia per tanti seri operatori del settore, portando molti segnali positivi di considerazione e di obiettivo studio, privo di pregiudizi, verso queste discipline.

*Quante persone si rivolgono ai rimedi floreali?

Un numero sempre crescente, anche se spesso l’interesse si riduce ad una mera curiosità suscitata  da articoli , trasmissioni televisive oppure dal fascino quasi favolistico di una terapia dolce basata sui fiori. In realtà si tratta di un sistema molto serio e molto studiato in altri stati europei ed americani, soprattutto in Germania, Brasile, Canada (da cui deriva una serie di nuovi rimedi floreali) ed ovviamente Inghilterra.

sperimentazione dei farmaci omeopatici

I medicinali omeopatici per il momento non seguono la sperimentazione dei farmaci allopatici chimici (quelli che vengono anche definiti “etici”) perché possono essere sperimentati solo su persone sane e non su pazienti malati o su animali da laboratorio.

Il padre dell’Omeopatia, Samuel Hahneman testava personalmente alcuni rimedi e le prime osservazioni vennero raccolte sulla china che a quel tempo era l’unico rimedio per la cura della malaria.

Hahneman osservò come l’assunzione di chinino in una persona sana, portava a dei sintomi simili alla malattia che si voleva curare: si manifestavano delle febbri molto alte che simulavano la malaria. Hahneman verificò, inoltre, come questo sintomo e gli altri variavano a seconda di come veniva preparato il rimedio: la sintomatologia era più “profonda” aumentando la diluizione della preparazione di partenza e secondo le succusioni impresse alla preparazione stessa.

Quindi contrariamente alla medicina tradizionale l’effetto stesso incrementava man mano che diminuiva il contenuto di molecole di sostanza e con la dinamizzazione.

Ci sono studi molto particolari sulla natura dell’informazione che la sostanza rilascia sul mezzo di diluizione, anche se molti ritengono che da questo punto in poi sia la fantasia a fare effetto più che una reale forma di energia di cui rimarrebbero impresse le molecole della soluzione.

Ritornando alla sperimentazione che in inglese è detto “proving”, questa viene condotta generalmente su un gruppo di persone sane che non si conoscono tra loro.

A queste viene somministrato il rimedio di cui si vuole testare l’effetto, per tutti alla stessa diluizione e con eguali modalità d’uso. Testare un rimedio vuol dire cogliere dai sintomi che genera nell’individuo sano, l’essenzialità stessa del rimedio: se si tratta di testare un rimedio del mondo animale, vuol dire cogliere l’istintualità di quell’animale, il suo comportamento.

Questi concetti non sono così semplici come può sembrare, infatti spesso nell’animale sono conglobati anche tutti i comportamenti che l’animale ha subito dall’uomo, ad esempio:

se l’animale è stato perseguitato o braccato nel proving emergerà come l’animale si senta perennemente in fuga, come viva con il terrore che sia lui che i suoi figli vengano catturati.

Ad esempio, nello testare il rimedio Lac Lupae (latte di lupa tenuta in cattività proprio per la sperimentazione) le persone che hanno assunto il preparato omeopatico soffrivano tutte di una senso di precarietà con ansia di essere uccise o con paura che venga fatto del male a loro o ai cuccioli.

Le persone non avevano mai sofferto di quei sintomi e dopo aver iniziato l’esperimento tutte, in forme diverse a seconda delle personalità di ciascuno, provavano stati d’animo simili come se avessero assunto un concentrato dell’essenza di quel rimedio.

Naturalmente ad alcune persone devono essere dato un “placebo” cioè una medicina vuota senza rimedio all’interno e infatti questi non sperimentavano alcun sintomo.

Nella sperimentazione può capitare un terzo caso se una delle persone scelte ha una natura molto simile al rimedio da testare. In questa situazione la persona trarrà una informazione diversa dal medicinale a seconda dello stato in cui si trova e della diluizione: se la diluizione è pure corretta avrà una stimolazione in positivo migliorando le sue condizioni, se la persona era già in equilibrio si aggraverà perché il quid energetico nel rimedio la squilibra.

(Articolo della dott. Valentina Pavan)